Archivi del mese: novembre 2007

Last minute Marocco.
(ho appena citato un film con Vaporidis… abbattetemi, vi prego!)

Mancano un paio di giorni e praticamente io non ho NULLA di pronto.
A parte il passaporto e il biglietti per la nave.
Che senza quelli col cazzo che ci arrivo in Africa!
(E’ in momenti come questi che emergono le mie origini spiccatamente francesi.)

Domani sarà una delle giornate più convulse della mia esistenza.
Ma sorvoliamo, soprattutto per evitare di pensare ai catastrofici risvolti che potrebbe avere.
Dunque sto provando, con molta convinzione, a studiare. A voi pare semplice?
Non appena si trova miracolosamente un minimo di concentrazione, la genitrice fa irruzione in camera urlando che "ommioddio, devi portarti il *phooooon*…", frase in cui la quinta parola può essere sostituita con *unaltroterminerandom* senza che questo abbia necessariamente un senso o un’ attinenza.
E’ quindi per il bene dell’umanità e per la salvaguardia dell’equilibrio (?) mentale (???) di questa famiglia che, mentre io piango chiedendomi il senso di una colonna stratigrafica, mia madre viene inviata in missioni punitive finalizzate all’acquisto di beni necessari alla mia partenza.
Si dà il caso che la sottoscritta debba dormire almeno qualche notte in compagnia di due uomini.
Gli esperti sostengono che questo dato influisca fortemente sull’esito delle spedizioni genitoriali di cui sopra.

Vi proponiamo quindi un affascinante viaggio nella mente e nei pensieri di mammà, a cura del Dott. D.B. , un uomo (talvolta) geniale che, incredibilmente, mi onora della sua amicizia (in cambio di adeguati favori sessuali).

"Da sola con due uomini?? Ah, la mia figlioletta…santa e immacolata… ci vogliono drastici provvedimenti!"

  1. Pigiama antisesso in materiale plastico che se l’ambiente si scalda prende fuoco (meglio ustionata e illibata che sana ma peccatrice);
  2. Solo biancheria vintage, senza trasparenze e con area di pelle scoperta non superiore al 10%;
  3. Abbigliamento da giorno modello "donna siciliana inizio secolo": monocolore nero, con scialle e velo, casacca a piombo (senza ombre di fianchi o altre parti eventualmente stimolanti);
  4. Sabotaggio terroristico della partenza, che in fondo nn c’è mai da fidarsi…meglio che tu rimanga dove occhi di mamma possano vedere e provvedere!

المغرب  – Je suis venue te dire que je m’en vais.

Quando la signorina dagli occhi azzurri ha scandito il nostri nomi e quelle date, ho realizzato:
Tre settimane sono 21 giorni. [ventuno]
21 giorni sono 504 ore. [cinquecentoquattro]
504 ore sono 30.240 secondi. [trentamiladuecentoquaranta]

E’, in numeri, il tempo che passerò lontano da qui.
A meno che io decida di non tornare. O gli eventi lo decidano per me.

Mi aspettano il caldo dell’Oceano e il freddo del deserto.
La sabbia e gli altopiani.
Il tepore e la neve.
Posti di cui innamorarsi e tanto lavoro da crollare esausti.
Parto per il Marocco.
Sabato. Questo sabato.
Avete quattro giorni per farmi pervenire qualcosa che mi ricordi di voi.
Mi mancherete.

"Troppi calcoli anche di domenica
ma se calcoli che tutti qui sanno di noi due…"

Ho riempito una pagina a righe che parlava di sguardi e di tempo, e mi sono riletta stucchevole.
Ho trovato una foto in cui lei sorride, e mi sono sentita malissimo.
Ho passato il mascara Chanel sulle ciglia e mi sono improvvisamente resa conto di non credere all’amore eterno.
Ho visto due persone innamorate e ne sono stata amorevolmente invidiosa.
Ho ordito trame con un complice, e poi siamo scoppiati a ridere.
Ho ordinato una birra e dato come sempre importanza al packaging.
Ho pensato mille volte a questo post, e alla fine ho scritto qualcosa di totalmente diverso e inutile.

Frattanto che io spreco il mio tempo, c’è qualcuno che si diletta in cose fighe e qualcuno che rivela perché io abbia urgente bisogno di trasferirmi a Milano; qualcuno che mi stupisce ogni volta, qualcuno che casualmente dice come mi sento… e lo fa di certo meglio di me.

Ma io volevo dirti: non mi importa,
non importa
quello che mi prendi, quello che mi lascerai…

Lui la pregava un po’, le faceva scorrere rapidamente l’indice dalla fronte fino alla punta del naso e lei non riusciva a non sorridere.
Così si alzava, infilava i jeans, una maglietta sgualcita, gli occhiali da sole e scendeva a comprare birra e qualcosa da sgranocchiare.
Per lui era impagabile.
Non il rimanere avvinghiato alle lenzuola, non il fatto che qualcuno si prendesse cura di lui, non la sua premura nel comprare esattamente ciò che avrebbe desiderato… ma quel gesto.
Quello sbuffo che lei faceva buttandosi controvoglia giù dal letto. Quel movimento sìncrono di occhi e labbra, con qualche ciocca di capelli che si agitava, imprevedibile. Lo conosceva alla perfezione, lo faceva impazzire.
E quando lei tornava dopo pochi minuti, facendo le scale di corsa per l’ansia di riverlo, lui avrebbe volentieri barattato la birra e il suo sorriso radioso con un altro di quegli sbuffi.
Ancora e ancora.

Σχιζο-φρένεια

I’ve spent so much time thinking about all the answers to the problem,
that I forget what the problem *actually* was.
-Claire-

Stasera la mia personalità schizoide si palesa alternando momenti di pura esaltazione allo sconforto più totale.
Nella mente si succedono a velocità-lampo immagini di me felice e me triste/delusa/depressa.
E’ che mi dicevo da nonsoquanto di desiderare uno stimolo… ora eccolo.
Uno stimolo improvviso, confuso, incasinato. Esattamente come piace a me!
E, dannazione, io questa occasione voglio coglierla! Per riprendermi un po’ di me. Un pezzo di giada che mi è sembrato di sprecare negli ultimi tempi, senza un vero motivo.
Perché, se parlo molto e con così tanto entusiasmo da contagiare qualcuno incontrato per caso in treno, poi smetto di entusiasmare me stessa?
Perché ripeto continuamente che sono terribilmente fortunata ma finisco per dimenticarmene?
Mal di testa memorabile ma troppa adrenalina in circolo per stare ferma. Elettricità, finalmente.
Oggi questo blogguzzo festeggia un anno di vita e la persona a cui è dedicato il primo post, ne sono certa, sarebbe felice di sentirmi così.


Parentesi del cazzeggio (tanto per non smentirci):
essendo uno scorpioncino apprendo solo ora che il mio pargolo appartenga ad un segno d’acqua.
" I Blog con una forte enfasi dell’elemento acqua sono molto sensibili.
Le loro vite immaginative ed emotive sono profonde e ricche…
Praticamente, di quanto leggete, un buon 60% è pura invenzione… "
-Parola di
PaoloScatterheadFox

Diffidate da me, dico io!

Ohana significa "famiglia".
E famiglia vuol dire che nessuno può essere abbandonato, o dimenticato
.

Un anno fa, pressappoco a quest’ora, stavo presumibilmente piangendo.
Perché ero immobile a letto e il dolore non mi dava tregua nemmeno per un istante.
Ma soprattutto perché mi sembrava assurdo non essere con te, il giorno del tuo compleanno.
Mi appariva impossibile vedermi negata, di colpo, la gioia del tuo sguardo curioso e del tuo sorriso che si illuminava.
Ciò che in quei momenti mi ripagava dell’impegno e del tempo speso, delle ricerche continue, dell’ansia di non riuscire a rendere tutto abbastanza perfetto.
E quando mi abbracciavi e mi dicevi di essere felice a me sembrava di assolvere all’unico vero scopo della mia esistenza.

Quando incontro qualcuno che mi chiede come vadano le cose con te, l’uomo della mia vita, io sorrido, scuoto la testa ed ho la misura del tempo trascorso dall’ultima volta che ho incontrato la persona in questione.
Io non lo so cosa siamo diventati in quest’anno che ci ha tenuti separati, ma mi accorgo che probabilmente non avremmo potuto fare una scelta migliore.
So di essere cambiata, so di essere più consapevole.
Quell’ostinazione ingenua e drammatica che mi veniva fuori dall’amore per te, io non l’ho più ritrovata.
Continuo a sbagliare, faccio solo errori diversi, forse anche peggiori.
Non ti rivoglio indietro, nonostante mia madre mi ripeta ancora che le manchi, nonostante tu sia nei miei ricordi migliori, nonostante ogni giorno la mia quotidianità continui a scontrarsi con la tua assenza.
Perché hai avuto pezzi di me che nessuno avrà mai, perché continui ad essere nella mia vita anche se non mi respiri affianco, perché rimani altrove, più in profondità.
E’ che in questo tempo ho sorpreso me stessa con un coraggio che non credevo di avere, ho riso di gusto e di gioia, anche senza di te.
Ho capito che ci sbagliavamo ma che probabilmente rifarei tutto, nello stesso identico modo.
E se mi fermo un attimo, adesso, riesco perfettamente a disegnare le tue mani adorabili e i tuoi capelli disordinati, le tue ginocchia e le tue caviglie; perché ogni cosa di te mi apparteneva.
Se chiudo gli occhi, dopo un anno, riesco ancora a dare una forma a te, che sei insieme il mio primo vero fallimento e una grande conquista.

Buon compleanno Tiz! 

Love Affair.

Quando i migliori amici reclamano aggiornamenti sulla tua vita sentimentale manco fosse il più avvincente dei telefilm, quando ti senti un po’ Brooke e un po’ Grecia Colmenares, quando ti si sommerge di "stronza, a me questo non lo avevi raccontato" … 
c’è qualcosa che non va!

E voi? Non siete curiosi?
Cosa aspettate?
INVIATE UN SMS AL 48798 PER RICEVERE AGGIORNAMENTI IN TEMPO REALE SU
VITA, FLIRT E MIRACOLI DI OCCHIDAORIENTALE!
In omaggio la suoneria di Love Affair in un’esclusiva cover di Francesco Bianconi e Cristiano Malgioglio.

Give me something to drink!

Proclamiamo al cosmo il mio scazzo.
Forse perché sono a casa infelpata quando vorrei stare altrove, scollacciata.
Datemi una festa, gente, musica assordante e molto (molto) alcool.
Lei dice, saggiamente, che nei rapporti si è ipocriti, o evasivi.
Ecco, io oggi vorrei essere sincera. O forse vorrei solo litigare.
Troppa adrenalina in circolo!

Ah, dimenticavo: gli uomini bassi non mi piacciono.
E nemmeno quelli che indossano camicie nere o quelli che si credono grandiamatoridasedilianteriori.
Andrò a vivere a Parigi e la mia casa sarà bellissima.
Lancerò qualcuno giù dalla Senna piuttosto che rinunciare alla mia baguette.
Ciao amore, esco a comprare le sigarette.