6 settembre 2006 – Cose semplici e banali.
Prima di partire per il mare avevano smontato quel cosino, quella sorta di mensola che sta all’interno dell’auto, sul portabagagli, per poter caricare di tutto…fino al limite della capienza.
Erano tornati ed erano ripartiti, ed erano tornati di nuovo… ma quella mensolina era rimasta lì, nel suo garage.
Quando il papà se ne ricordò, la mise nell’atrio affinché Lui non la dimenticasse di nuovo.
Quando lei scese per accompagnarlo, abbracciandolo come di consueto dal gradino, prima che andasse via gliela passò. Lui la prese, esitò e poi le chiese:
"Ti dispiace se la lascio qui? Così se litighiamo ho una scusa per venirti a disturbare… e vederti."
Lei sorrise e la rimise a posto… era per cose tenere e stupide come questa che le veniva voglia di non lasciarlo mai, di stringerlo forte forte e di salutarlo saltellante mentre andava via.
Quel pezzo di lunotto è tornato al legittimo proprietario, ma non è stata una scusa.
Ha sancito una separazione netta e definitiva, educata e sorridente, consapevole.
Ha significato rovinare un ricordo tenero per lasciare spazio ad una realtà ormai impossibile da negare, fatta di stanchezza e di rinunce.
Basta stringere, tentare, rimettere insieme i pezzi sparsi e lucidarli con dedizione. Sono crollati troppe volte.
E’ stato firmare una resa.
I’m feelin’ good.
E intanto i giorni passano
e i ricordi sbiadiscono
e le abitudini cambiano.